®JOYBAG.IT è la nuova la Sturt Up Flegrea e nasce dalla passione per le borse artigianali e la passione per la sua terra.
Giusy Ercole e ®JoyBag.it: La nuova Sturt up di produzioni di borse in pelle e di ecopelle Made in Italy.
®JOYBAG.IT è la nuova la Sturt Up Flegrea e nasce dalla passione per le borse artigianali e la passione per la sua terra.
L’idea del brand ®JoyBag.it è nata dalla passione di Giusy Ercole per le borse artigianali realizzate da maestri che hanno fatto la storia del Made in Italy.
Giusy Ercole è scenografa e giornalista ed ha dedicato la sua vita all’arte, ogni creazione ha un file rouge: la natura.
Giusy Ercole è titolare del marchio ®Joybag.it produzioni di borse, ed è ispirata ai colori dei Campi Flegrei.
Le corde della bag Joy One color bronzo sono dipinte a mano, sono una dedica ad alcuni reperti archeologici risalente all’età del bronzo ritrovati nella sua terra.
Dichiara Giusy Ercole: “La borsa è un abitacolo, dove c’è la propria riconoscibilità, ma non parlo di status sociale, ma caratteriale. Le borse sono un modus vivendi ed è un pezzo di noi del nostro modo di pensare e agire.” Prosegue Giusy – “La borsa è la custode dei nostri segreti quando siamo fuori casa e non è solo un contenitore, ma bensì un modo di narrare chi siamo”.
Ogni creazione riporta al fruitore le reminiscenze ancestrali, primordiali con i colori che ricordano l’attività tellurica della sua terra.
Biografia
I dipinti di Giusy Ercole sono un “viaggio” verso l’arcano, in mondi che appartengono all’inconscio più remoto, in dimensioni parallele.
I suoi ultimi dipinti sono stati realizzati con carta riciclata e con colori alimentari di uso quotidiano per rispetto verso l’ambiente.
È quasi sempre ricorrente la sequenza di Fibonacci ed i quattro elementi: fuoco, acqua vento e terra.
Molta parte della sua produzione artistica ricordano i Fauve e la sua passione per Gustav Klimt (l’applicazione dell’oro) e lo studio della luce di Cesanne.
Ogni creazione nasce dalle sue origini della terra della Campania Felix. Nel dipinto la “Metamorfosi” che ha come tema centrale l’alienazione che vive l’uomo contemporaneo ed è fortemente ispirata al libro di Franz Kafka, con il personaggio Gregor Samsa.
Studiosa dell’evoluzione del vestiario fin dalle sue origini, è un’appassionata di Oetzi la mummia custodita al Museo Archeologico di Bolzano e delle teorie Bernard Rudofsky con il libro “Il corpo incompiuto”.
Ha lavorato come costumista e scenografa sia nell’ambito teatrale che televisivo, ed ha dedicato la propria vita a conoscere i linguaggi dell’arte in particolar modo le tecniche pittoriche tradizionali.
È Direttore Responsabile della testata giornalistica “Arscriven”.
Ha partecipato a varie exhibition personali e collettive a livello nazionale in qualità di pittrice, tra queste la mostra collettiva al Pan-Palazzo delle Arti di Napoli “Rock 5” nel 2015. Fra le sue varie passioni c’è il costume di scena e la storia del costume, dopo gli studi ha maturato esperienze teatrali e televisive (RAI).
Ha collaborato in qualità di scenografa costumista nel cortometraggio del regista Francesco Dattilo, produzione FD Vision italo-statunitense. Il cortometraggio ha partecipato al Festival LAFA di Los Angeles ed è stato premiato con la Mensione d’Onore.
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